Contro l’obbligo di pesticidi sarà disobbedienza

Associazioni, aziende agricole e cittadini si uniscono nel ribadire il proprio dissenso alle prescrizioni del decreto Martina sui trattamenti fitosanitari obbligatori: tutti convinti della necessità disobbedire!

 
Sono più di cento le realtà salentine che, alla vigilia dell’entrata in vigore delle prescrizioni del decreto Martina, si uniscono alla rete Salento km zero per ribadire il dissenso comune all’utilizzo dei fitofarmaci come pratica obbligatoria contro l’avanzata dell’insetto vettore del batterio Xylella Fastidiosa.
 
Si contestano le ricadute negative in termini di inquinamento – causato dai trattamenti obbligatori – e i conseguenti rischi per la salute e per l’ambiente. Si denuncia la mancanza della certezza scientifica di riuscire ad arrestare il fenomeno del disseccamento dell’olivo dal momento che il batterio Xylella è stato trovato solo nel 2% dei campioni analizzati.
 
Ancora, si contesta che fra i pesticidi indicati dal decreto ve ne siano alcuni a base di Imidacloprid, “principio attivo che una decisione approvata dall’Ue il 27 aprile scorso, con il voto favorevole della stessa Italia, ha vietato per tutti gli usi esterni, non in serra, in quanto ritenuto tra i maggiori responsabili del fenomeno della moria delle api“.
 
Apertamente contestato l’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo Di Gioia che aveva qualificato come “infondate le polemiche circa un uso indiscriminato, improprio o anomalo di prodotti chimici nocivi all’ambiente“. Per i sottoscrittori, al contrario, i quattro trattamenti chimici all’anno, sulle campagne delle aziende agricole, sui cigli stradali, sulle aiuole cittadine e sugli appezzamenti ad uso domestico, sarebbero una bomba chimica che si prepara ad essere sganciata sul territorio salentino.
 
Disobbedire al decreto è un gesto di civiltà ma anche una questione di sopravvivenza“.
 
 
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